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I 3 migliori siti di aste online sul web

La compravendita di beni tramite asta non è certo una novità nel mondo del commercio: il sistema esiste dall’antichità ed era già ampiamente diffuso nel medioevo.

L’avvento di internet ha però trasportato questa realtà in una dimensione molto più ampia: proprio nelle aste online, il commercio elettronico sembra aver trovato la sua declinazione ideale.

Ma quali sono i migliori siti di aste presenti oggi sul Web? In questo articolo cercheremo di darvi una risposta esaustiva, prendendo in considerazione le aziende più popolari del momento.

Ebay

Tra i migliori siti di aste, quello che merita di diritto di essere citato per primo è senza dubbio Ebay, una delle società che hanno letteralmente fatto la storia di Internet.

Fondata (quasi per gioco) negli Stati Uniti nel 1995, agli albori del Web, l’azienda opera in Italia a partire dal 2001.

Per molti anni, Ebay è stata il più grande mercato on-line esistente, nonché il simbolo stesso del commercio elettronico per antonomasia.

Nello sterminato catalogo di prodotti disponibili potrete trovare sia oggetti nuovi che usati, messi in vendita sia da privati che da professionisti. Le categorie merceologiche trattate coprono davvero qualsiasi genere ed includono anche prodotti altrimenti introvabili.

Tanto per quanto riguarda l’acquisto quanto per la vendita, la registrazione al sito è aperta a chiunque ed il suo funzionamento si dimostra semplicissimo.

Negli anni si sono moltiplicate le procedure di controllo volte a migliorare la sicurezza sia degli acquirenti che dei venditori, tanto che ritrovarsi al centro di una controversia (comunque sempre risolvibile) è oggi un’eventualità estremamente rara.

Catawiki

Catawiki è un altro fra i migliori siti di aste di stampo classico del quale desideriamo parlarvi. Anche in questo caso abbiamo a che fare con una società per certi versi “storica”, fondata in Olanda nell’ormai lontano 2008 e protagonista negli anni di una crescita esponenziale.

Questa azienda non tratta oggetti generici o di largo consumo: al contrario, è specializzata nella compravendita di beni pregiati e di alto valore. Fra gli articoli in vendita troverete quindi quadri, auto d’epoca, gioielli e diamanti, stampe antiche ed altre preziose rarità.

L’autenticità degli oggetti proposti viene garantita da un team di esperti, che li analizzano prima della messa in vendita. L’azienda stessa fa da tramite tra acquirenti e venditori anche per quel che riguarda i pagamenti, eliminando così qualsiasi possibilità di incomprensioni.

Gli oggetti trattati provengono spesso da importanti collezioni, ma il sito è aperto anche a venditori privati.

Ad oggi, Catawiki può vantare ben 50.000 nuovi prodotti aggiunti settimanalmente e circa 14 milioni di utenti mensili.

Bidoo

Un altro sito di aste online oggi molto popolare è Bidoo, il quale mette a disposizione numerosissimi prodotti appartenenti alle più diverse categorie.

Bidoo è una realtà un po’ diversa rispetto alle aziende che abbiamo analizzato finora. In questo caso, il sistema adottato è quello delle cosiddette aste al centesimo, che prevedono un costo per effettuare ogni offerta.

La base d’asta, per qualsiasi oggetto, è sempre pari a 0,01€ e, ad ogni puntata effettuata da un utente, il prezzo aumenta di un solo centesimo.

Inoltre, ogni volta che viene fatta un’offerta, il timer si resetta e la scadenza dell’asta viene quindi ritardata di alcuni secondi, durante i quali gli altri partecipanti possono rilanciare. Se nessun altro fa offerte, invece, l’asta si conclude.

Il costo di ogni singola puntata è variabile: queste vengono infatti vendute in “pacchetti” di diverso formato, ad esempio da 50, 300 o 2500 puntate. Inoltre è possibile vincere puntate aggiuntive compiendo delle azioni sui social network o presentando nuovi amici.

Anche chi, al termine dell’asta, non si aggiudica l’oggetto avrà quindi sostenuto il costo derivante dalle puntate. La buona notizia è che Bidoo offre in questo caso la possibilità di acquistare l’oggetto in questione al prezzo di mercato, restituendo poi la spesa sostenuta per le puntate.


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